Giuseppe Abate

 

Storie di ingiustizie e di sopraffazioni, ne “L’eredità violata” di Giuseppe Abate.

“L’eredità violata” é l’ opera vincitrice del premio letterario “Il borgo italiano”, sezione inedito, 2020 Borgo di Acicastello.

L’autore, Giuseppe Abate, é biologo nutrizionista e scrittore appassionato. L’editore è Gianni Petrizzo.

L’autore racconta di non avere  “alcuna esperienza di scrittura pregressa”, ma è entusiasta, ama la sua terra e la sua gente.

Il bello é che nei giorni di festa si ferma nei bar con gli anziani del paesino, ne respira gli odori di vino, di tabacco e di caffè dolce.

E poi ne assorbe i pensieri, le illusioni, le delusioni,  li contestualizza con intelligenti ricerche d’archivio e mette tutto su carta.

“Ho collaborato per molti anni all’organizzazione della festa patronale di San Giovanni Battista. Nelle riunioni del comitato per i festeggiamenti ho ascoltato tante storie, in questo contesto ho potuto muovere i miei personaggi”.

Abate racconta il borgo, il Cilento, l’oro del santo patrono, le terre fertili, il pane dei contadini e dei braccianti.

Denunzia, un secolo dopo, le mire e gli interessi biechi dei notabili, dei ricchi, di quelli che una volta erano i nobili. Giuseppe Abate racconta storie di ingiustizie e di sopraffazioni.

Conserva e difende la memoria di chi la storia l’ha sempre subita.

“L’eredità violata” restituisce la giusta dignità alle vicende dei vinti che, quasi per magia, diventano vincitori. Abate è animato dall’ansia di pareggiare un conto, mai interamente saldato, con le fertili terre cilentane e con la sua gente.

Il romanzo è ambientato ad Eredita, frazione di Ogliastro Cilento nel 1912, l’anno dell’approvazione della legge sul suffragio universale.

L’autore, partendo dal furto dell’oro votivo del santo patrono, narra le vicende di due improvvisati investigatori che giungeranno a svelare le trame di un più ampio sistema criminale che coinvolge Eredita e l’Alto Cilento. Comparse e protagonisti sono i notabili del Cilento fotografati mentre tentano una speculazione nell’area dell’Alto Cilento, operazione ordita ai danni di contadini e braccianti. Il furto dell’oro votivo non è l’unico fine dei malviventi, puntano ad interrompere una tradizione per incoraggiare l’emigrazione.

“Mirano alle terre dei contadini per cederle a quattro soldi al barone locale”.

Abate non chiuderà lo studio professionale per dedicarsi alla scrittura, ma già lavora a una nuova storia.

“Il premio e il consenso che sta trovando il romanzo mi hanno motivato. Sto già lavorando ad una nuova opera”.

“L’eredità violata” si fregia della prefazione del professore Aniello Salzano.

“Da una parte c’è il popolo e dall’altra l’élite del paese, da una parte il potere politico concentrato nelle mani di pochi che erano poi gli avvocati, i medici, i proprietari terrieri, i notai e dall’altra una massa che non contava nulla o molto poco”.

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di Ornella Trotta

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