SALA CONSILINA (SA). Mettere un punto per ricominciare. Andare a capo per iniziare un nuovo periodo. Ma come fare per scrivere un intero capitolo della nostra vita? Massimiliano Gallo lo fa aprendo un varco temporale, che ci riporta agli «anni della fiducia, del benessere e della positività», quelli che hanno segnato la sua adolescenza: i mitici anni Ottanta.

 

 

 

Massimiliano Gallo in “Stasera, Punto e a Capo!”

 

 

L’attore napoletano, reduce dal successo televisivo di Raiuno “Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso”, apre la stagione 2022-2023 del “Teatro Comunale Mario Scarpetta” di Sala Consilina con “Stasera, Punto e a Capo!”,  una pièce – di cui firma anche la regia – che con leggerezza ed ironia ci invita a riflettere sugli eventi che hanno trasformato la società italiana negli ultimi quarant’anni: dai Mondiali di calcio al crollo del Muro di Berlino, dal Commodore 64 alla fine della Prima Repubblica. Ad accompagnare Massimiliano Gallo in questa avventura Pina Giarmanà, Shalana Santana e cinque straordinari musicisti.

 

 

 

 

 

“Stasera, Punto e a Capo!” è l’imponente insegna luminosa di un locale dove si ascolta musica dal vivo, ma si balla anche sulle note di brani iconici. Sul palco una disc jockey mixa i pezzi e risponde alle telefonate dei radioascoltatori: studenti, amanti lontani e giovani con grandi sogni e speranze le affidano le loro notti insonni.

 

Sullo sfondo suoni, colori e immagini che hanno segnato quel periodo: le musicassette e la matita per riavvolgerne il nastro; il telefono con lucchetto e contascatti, rigorosamente posizionato in corridoio (e la privacy?); il Postalmarket e ciò che realmente si celava nelle sue pagine; gli spot della Barilla e della Coca Cola.

 

Simboli di un’epoca che sfondano – a volte letteralmente – la quarta parete, come il Crystal Ball che diventa un pretesto per giocare con il pubblico e i palloni colorati invadono la sala.

 

Anche quando lo spettacolo assume un taglio più intimistico, la platea è parte attiva e il lungo viaggio (in treno) di un giovane Massimiliano verso l’età adulta fa sorridere non solo i cinquantenni per ciò che erano e per ciò che sono diventati, ma anche le nuove generazioni al pensiero di come vivevano i loro genitori.

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di Mariana Cavallone

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