Salvatore Forte racconta il Giappone e la fine del gemellaggio tra Salerno e Tono

di Angelo Andriuolo

 

 

Dopo 40 anni è terminato il gemellaggio tra la città di Salerno e quella di Tono in Giappone.

Il rapporto tra le due città è venuto meno, avendo il Comune di Salerno ritenuto non più sostenibili gli oneri economici che esso comportava.

Il dispiacere di Salvatore Forte

E’ quanto riferisce, con evidente dispiacere, l’onorevole Salvatore Forte durante una piacevolissima chiacchierata davanti ad un buon caffè nel centro storico di Salerno. Salvatore Forte infatti, già deputato al parlamento per il Partito Comunista nel ’76 e Consigliere Comunale dal 1975 al 1990 e con il ruolo di vicesindaco nella giunta di Vincenzo Giordano (1987-90), è stato tra i promotori del gemellaggio, il processo di formazione del quale ha avuto inizio durante la giunta di Alberto Clarizia (1983) e ha visto il suo compimento nel 1984 con il sindaco Aniello Salzano.

Un’ esperienza che risale al 1983

“Tutto iniziò – spiega l’onorevole – quando in occasione del Festival del cinema di Salerno nell’ 1983, il regista Murano (Tetsudaro,ndr), si presentò con il film Tono Monogatari (“racconti di Tono”): La storia di una ragazza innamorata di un cavallo bianco nel quale rivedeva il volto di uno splendido giovane, il tutto in una ambientazione…da sogno“.

E prosegue raccontando che il sindaco Alberto Clarizia, il quale presenziò alla proiezione insieme a Ignazio Rossi (padre della “Filmitalia” e responsabile dell’evento, ndr), rimase talmente incantato dalla storia e dalle vedute di Tono, da determinarsi a contattare il suo omologo giapponese a Tono-Iwate per promuovere il gemellaggio.

“Ricordo ancora la prima volta in cui io e Aniello Salzano, nell’85, andammo in visita a Tono, tutto a spese nostre e senza oneri per l’amministrazione comunale.

L’ accoglienza fu davvero calorosa, in quella occasione come in tutte le altre che seguirono”.

Nel corso della conversazione è apparso evidente quanto l’Onorevole Forte si sia sempre speso in prima persona negli ultimi quarant’ anni per promuovere iniziative nel Salernitano che favorissero un legame sempre più stretto tra queste due città. Città, tra loro, più diverse di quanto si possa immaginare: Tono infatti è una città di poco più di trentamila abitanti (solo un quarto degli abitanti della gemella campana) situata nella zona interna della prefettura di Iwate nel nord-est del Giappone, in una zona montuosa, distante dalla costa che affaccia sull’ Oceano Pacifico.

Difficile pensare a due realtà più distanti, non solo letteralmente.

“Dopo soli 3 anni” prosegue “a Iwate ed Akita sono nate le prime scuole di lingua Italiana, ci sono sati incontri annuali tra le due delegazioni accompagnati da rappresentazioni teatrali e di danza, e proprio in una di queste occasioni abbiamo piantato i pini mediterranei nella zona di Tono, come simbolo di questo legame”.

La pizzeria Anna in Giappone

“Pensi che tra le pizzerie presenti a Tono una di queste, “Nonna Anna” (ノンナ アンナ), porta il nome di mia moglie – prosegue sorridente – insomma non era solo un rapporto economico e culturale, era un rapporto umano tra due realtà che apprendono l’una dall’ altra, crescono assieme e imparano a comprendersi”.

Salvatore Forte racconta il Giappone e la fine del gemellaggio tra Salerno e Tono

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