la natività nella bufalara

Stanotte, notte dell’Epifania, il buio si ritirerà davanti alla luce che non conosce confini.

I Magi, venuti da lontano, ci insegnano che la verità si cerca con coraggio e umiltà, e che le stelle – se sappiamo guardarle – ci guidano verso la pace.

In questi giorni, le parole di Papa Francesco hanno risuonato come una di quelle stelle.

Il Pontefice, con la sua voce ferma ma carica di compassione, ha puntato il dito contro l’ingiustizia e la violenza, é preoccupato per le azioni del governo israeliano guidato da Netanyahu.

Non vanno ignorati “i diritti umani e le leggi internazionali”.

La festa che celebra la manifestazione di Dio al mondo diventa, oggi, un monito urgente: la luce deve continuare a brillare, anche – e soprattutto – quando le tenebre si fanno più fitte.

Il Papa parla a tutti noi. Ci ricorda che “ogni guerra è una sconfitta” e che le armi portano ferite che si tramandano di generazione in generazione.

Oggi l’Epifania non è solo una celebrazione liturgica, ma un atto di resistenza. È il ricordo che anche in una mangiatoia, in una notte fredda, può nascere la speranza.

I Magi partono senza paura, sfidano l’ignoto. E noi? Chiediamoci se siamo pronti a farlo.

Gaza, l’Ucraina, le tensioni che attraversano ogni continente. Ci sembrano sfide troppo lontane e troppo grandi per le nostre mani. Ogni gesto conta. Ogni scintilla di pace, ogni parola di giustizia, può essere la stella che orienta, che guida.

Non rassegnamici.

Che questa festa sia la promessa che la luce continuerà a brillare.

Buona Epifania

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di Ornella Trotta

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