Napoli – “Lisistrata e le altre”: parole, musica e memoria per dire no alla guerra. Nel cuore antico della città, tra i saloni carichi di storia di Palazzo Serra di Cassano, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici ha ospitato, sabato 6 maggio, l’intenso appuntamento culturale “Lisistrata e le altre – Parole e musica contro la guerra”, promosso dall’Associazione Eleonora Pimentel nell’ambito del progetto La tela del Mediterraneo. Un evento pensato per unire arte, pensiero e impegno civile contro ogni forma di conflitto.

A dare avvio alla serata, il saluto istituzionale del presidente Massimiliano Marotta, che ha sottolineato la responsabilità culturale delle istituzioni nel promuovere una coscienza di pace, oggi più che mai necessaria. Tra i momenti più significativi, l’intervento dell’onorevole Anna Maria Carloni, da anni impegnata nella promozione di politiche educative e sociali ispirate ai valori della pace, della nonviolenza e della parità di genere. La Carloni ha ricordato come il messaggio universale di Lisistrata – la donna che nell’opera di Aristofane guida uno sciopero sessuale contro la guerra – sia ancora attuale e potente. La serata è stata arricchita da un ricco programma artistico: la soprano Maria Teresa Palumbo, accompagnata al pianoforte dal maestro Francesco Pareti, ha interpretato brani dal forte impatto emotivo, mentre l’attrice Adriana Carli ha dato voce alle donne della storia, riportando in scena le eroine della resistenza civile contro l’odio e l’oppressione. L’intervento audiovisivo curato da Maria Rosaria Rubulotta ha ulteriormente amplificato il messaggio dell’iniziativa, intrecciando immagini di guerra e speranza, memoria e futuro. Il titolo della serata, ispirato all’aforisma “Tra uccidere e morire c’è una terza via: vivere”, è diventato così il filo conduttore di un incontro che ha saputo fondere pensiero critico e emozione, lasciando al pubblico non solo la bellezza dell’arte, ma anche il peso delle domande più urgenti del nostro tempo. E Un evento che conferma, ancora una volta, come la cultura possa e debba farsi presidio di pace.

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di Ornella Trotta

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