Dopo cinque anni di silenzio, il Teatro della Cometa riapre i battenti e torna a far vibrare il cuore della Capitale. A pochi passi dal Campidoglio, nel suggestivo scenario di via del Teatro Marcello, risorge uno spazio culturale che ha attraversato il tempo e la memoria collettiva. Ma questa non è una semplice riapertura: è una rinascita, nel senso più autentico del termine. A restituirgli vita, eleganza e funzione è stata Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della Maison Dior, che ne ha acquistato la proprietà da Viviana Pecci Blunt, erede della visionaria fondatrice Anna Laetitia Pecci Blunt, meglio conosciuta come Mimì. L’intervento di recupero non è stato un semplice restauro, ma un atto d’amore e rispetto verso la storia e l’identità originaria dell’edificio. Seguendo fedelmente i progetti dell’architetto Tommaso Buzzi, il teatro è stato demolito e ricostruito conservando l’anima del passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Il sipario si alza ufficialmente domenica 25 maggio, ma già il 20 maggio le porte si sono aperte alla stampa e alle istituzioni. Il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessore Alessandro Onorato hanno voluto sottolineare quanto questa riapertura rappresenti un dono per la città, un investimento nel bello, nel possibile, nella cultura come bene comune. Un teatro che parla al presente con le parole del passato.
Il Teatro della Cometa è molto più di un contenitore: è un organismo vivo. I lampadari a forma di cometa – simbolo araldico della famiglia Pecci Blunt – tornano a illuminare una sala completamente rinnovata nei toni del bianco, del verde e dell’oro. Spazi pensati non solo per ospitare spettacoli, ma per accogliere dialoghi, incontri, sperimentazioni. La nuova programmazione si muove su un tracciato multidisciplinare: teatro di prosa, danza, musica, performance e festival si alterneranno a laboratori, workshop, residenze artistiche e momenti di approfondimento. L’obiettivo? Tornare a essere un crocevia vivo di creatività, uno spazio dove il pensiero si fa azione scenica, dove generazioni diverse possono confrontarsi e rigenerarsi. Il primo passo di questa nuova avventura sarà un percorso immersivo pensato per il pubblico: dal 25 al 28 maggio, i visitatori potranno accedere al teatro in piccoli gruppi e riscoprirne ogni angolo – dal foyer al palcoscenico, fino alle gallerie. Ad accompagnarli ci sarà una selezione di materiali d’archivio che raccontano la genesi del teatro, a cura di Maria Alicata, e una performance diretta da Lorenzo Salveti. La mostra resterà visitabile fino al 25 luglio.
>In un momento in cui molti luoghi della cultura soffrono o chiudono, la rinascita del Teatro della Cometa appare come un atto politico e poetico insieme. La sinergia tra pubblico e privato, la visione imprenditoriale mossa dalla passione e il rispetto per la memoria storica si fondono in un progetto che non guarda al profitto immediato, ma all’impatto duraturo. È una notizia che fa bene all’Italia intera, perché quando rinasce un teatro, rinasce anche un pezzo di coscienza collettiva. E oggi, più che mai, abbiamo bisogno di luoghi in cui immaginare il mondo che verrà.

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di Emiliano Piemonte

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