CAPACCIO. Presentato ieri pomeriggio presso la biblioteca comunale di Capaccio , il saggio storico scritto da Andrea Crivellotto, che racconta la figura dei legionari “da strumento di ordine pubblico a mezzo per la conferma del notabilato durante il decennio francese”.

L’evento di alto profilo culturale é stato organizzato dell’Inner Wheel Club Paestum Città delle Rose, dalla sua attiva presidente, la dottoressa Lydia Palo Tucci e dalla dinamica segretaria l’avvocato Anna Maria Esposito.

 

Dopo i saluti della Presidente Inner Wheel Lydia Palo Tucci, hanno fatto seguito gli interventi del preside Basilio Fimiani  e del direttore responsabile di questa testata, la professoressa Ornella Trotta.

 

Il tenente colonnello dell’Esercito Italiano, Andrea Enzo Gottardo Crivellotto, racconta la figura di una forza militare poco conosciuta, di stanza anche nella fidelissima Città di Campagna”.

I relatori hanno toccato temi assai interessanti che ruotano attorno alla figura dei militari.

Basilio Fimiani tesse un interessante excursus su Gioacchino Murat , figura fondamentale per la riforma dell’esercito dei legionari.

Re di Napoli grazie al cognato Napoleone Bonaparte, Murat ha sempre potuto contare sulla lealtà dei suoi militari.

Il riscatto del sud passa anche attraverso la cultura ed egli lotterà per far attecchire anche qui gli ideali illuministici d’Oltralpe.

Suo è il real decreto con cui nasce la “Scuola di Applicazione in Ponti e Strade” afferente alla facoltà di Ingegneria e ispirata alla École nationale des ponts et chaussées di Parigi.

 

Altro tema importante è quello della nobiltà introdotto da Ornella Trotta che si avvale della prefazione al saggio scritta da Nicola Pesacane. Nella prefazione si cita il Duca Maresca della Salandra secondo cui:

“Le classi elette si avvicendano, ma la nobiltà è immortale e si propone di realizzare l’auspicata riduzione delle distanze sociali”.

 

In virtù del fatto che per assurgere alla categoria di Ufficiali dei legionari si dovesse appartenere al ceto della borghesia possidente, che de facto rappresentava i “nuovi nobili”, non appare affatto peregrino l’accostamento tra nobiltà ed esercito.

Grazie agli spunti offerti, l’autore racconta come nasce e si sviluppa la sua opera e svela l’imminente nascita di un suo nuovo studio, che a breve vedrà la luce.

Saluti finali e firmacopie a concludere un pomeriggio all’insegna della buona cultura e della convivialità. A preludio del solstizio d’estate, l’incontro è ottimo auspicio per l’arrivo della bella stagione.

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di Marianna Addesso

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