Orto è inclusione sociale se con ortaggi, frutti e fiori si riesce a dare benessere ed armonia a tutti, anche a chi è escluso, ai margini o presenta difficoltà al vivere serenamente in comunità.
Orto è inclusione sociale se con la terra tra le mani si semina, si cura, si raccoglie e si tramandano tradizioni contadine.
A questo proposito, il presidente Angelo Violato dell’Orto Sociale di Cesate e Garbagnate Milanese s’impegna come cittadino a trasmettere le sue conoscenze ad un pubblico giovane e attento della seconda B della Scuola Superiore di primo grado “Benedetto Croce” di Cesate, accompagnato dai docenti prof. Rizzi Renato, prof. Ragusa Gianluca e prof. Graceffa Calogero di sostegno.
La luna, complice del successo educativo e didattico, ha ipnotizzato anche queste nuove generazioni. Attrazione fatale per vegetali e per umani che stiano con il naso in su ad osservare le sue fasi.
I ragazzi hanno imparato che i tuberi e insalata si seminano con la luna calante e con luna crescente fagioli, piselli e pomodori. Tutto necessariamente da seme. Tutto autoprodotto e biologico, secondo il calendario lunare.
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Progetto ORTO APERTO:
ecco il titolo del laboratorio creato ad hoc con il finanziamento di Comuni Insieme, tanto volontariato e fiducia nell’operato dei ragazzi che hanno curato il piccolo orto scolastico e la piccola serra anche durante i mesi estivi.
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Orto è inclusione sociale perché si dà accoglienza, ospitalità perché si fa festa, si fa merenda insieme con i piccoli e grandi del Centro Estivo Sporting, con i piccoli della Scuola dell’Infanzia e della Primaria. Complice questa volta è la Biblioteca Civica di Cesate. Simona legge storie sotto i gelsi. Interpreta, mima, coinvolge. La “rapa gigante” aspetta di essere tolta dal suo terreno e nessuno ce la fa, così racconta la fiaba.
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Salvatore Mirante richiama l’attenzione verso chi ha più difficoltà e necessità di mischiarsi, di stare all’aria aperta, di trovare abilità nella disabilità.
Il Centro Socio Educativo di Garbagnate Mil.se arriva all’orto con persone di ogni età, soprattutto ventenni e trentenni, bisognosi di “altro” e degli altri. I volontari si attivano e danno affetto e simpatia.
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Tutti hanno un nome e un cognome che li identifica, ma l’Orto è sociale, anzi solidale se i suoi frutti, le sue ricchezze vengono distribuite.
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L’Emporio della solidarietà di Garbagnate Mil.se distribuisce ai tesserati che ne fanno richiesta cibo donato soprattutto dall’Unione Europea. Si tratta di scatolette, di cibo a lunga conservazione. Ma il fresco?
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Maurizio e Francesca, volontari dell’Emporio, spiegano che pochi donano e nemmeno più molto i supermercati. Che fare?
I “contadini” dell’Orto si attivano e qualche cassetta di insalata, pomodori, zucchine di Albenga, aglio, basilico viene portata e lasciata lì. Chi arriverà a goderne? Non si sa.
Solo così l’Orto è inclusione sociale e solidale. Il bello sta lì. Missione compiuta.