Soap Power, una saponetta per lavare via il pregiudizio.

 

È la prima campagna in animazione per la diffusione delle case accoglienza e dei centri LGBT+ finanziati dal Governo italiano.

 

Soap Power, il progetto di iKen Onlus

 

Il progetto è ideato dall’associazione iKen Onlus, che gestisce la Casa di accoglienza “Questa casa non è un albergo” di Napoli.

 

Nata nel 2017, si tratta della prima struttura al mondo che mette al servizio della comunità LGBT+ un bene confiscato alla mafia, unendo così al servizio di accoglienza arcobaleno la battaglia contro tutte le mafie.

 

Soap Power vuole promuovere le funzioni e i servizi della Casa di accoglienza, evidenziandone l’utilità come presidio territoriale in termini di accoglienza e di sensibilizzazione.

 

Realizzato in collaborazione con Giffoni Experience e con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, il progetto è finanziato dall’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali) nell’ambito del Pon Inclusione.

 

La collaborazione con il Giffoni Film Festival e l’Accademia delle Belle Arti di Napoli

 

L’obiettivo del progetto è quello di fornire strumenti che contribuiscano al superamento dei pregiudizi e delle discriminazioni a danno delle persone LGBT+.

 

In che modo? Attraverso la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione che utilizza due linguaggi, quello dei social e quello dell’audiovisivo.

 

Due lessici diversi ma con un obiettivo comune: arrivare al maggior numero di persone possibili per promuovere una cultura delle differenze e dei diritti umani e civili.

 

Soap Power vanta due importanti collaborazioni. Una è quella con Giffoni Experience, che da oltre mezzo secolo parla alle giovani generazioni di tutto il mondo attraverso il linguaggio del cinema.

 

L’altro partner è l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, istituzione ma anche hub della creatività e delle espressioni artistiche più interessanti, innovative e culturalmente valide.

 

Gli ideatori: «Ne faremo una serie tv»

 

«L’obiettivo di questo progetto è quello di utilizzare l’audiovisivo per parlare di inclusione, di contrasto alla discriminazione e di uguaglianza ai più piccoli» dichiara Carlo Cremona, presidente di iKen Onlus. Ecco perché l’associazione ha scelto di utilizzare il linguaggio del disegno animato.

 

La storia narrata è fortemente calata nella realtà territoriale su cui insiste la casa di accoglienza, ma questo per l’associazione non è altro che un inizio.

 

«La nostra idea è di farne una serie televisiva ad episodi nel corso della quale il nostro supereroe può affrontare i vari ostacoli che gli si pongono di fronte – continua Cremona – e contrastare le negatività che sono rappresentate dall’oppressione di tutte le vulnerabilità presenti nella nostra società».

 

Per raggiungere questo obiettivo si è rivelata strategica la sinergia attivata con l’Accademia delle Belle Arti e con il Giffoni Film Festival.

 

La presentazione a Giffoni

 

Soap Power è il titolo del cortometraggio che usa il linguaggio del disegno animato con l’obiettivo di arrivare ai più piccoli e di trasmettere il suo messaggio ai più giovani.

 

La sceneggiatura è firmata da Innocenzo Mulieri. L’animazione è a cura di 206Lab, giovane società di produzione di Aversa. La voce del protagonista è, invece, quella dell’attore Orazio Cerino.

 

Il video sarà presentato ad una folta rappresentanza di studenti delle scuole superiori della Campania a Giffoni, presso la Multimedia Valley, i prossimi 5 e 12 dicembre.

 

La proiezione a Napoli

 

Il cortometraggio sarà, poi, presentato in occasione della giornata inaugurale di Omovies Film Festival, il concorso internazionale di cinema omosessuale, transgender e questioning promosso dall’Associazione iKen Onlus con la direzione artistica di Carlo Cremona.

 

La proiezione è prevista per il prossimo 11 dicembre alle ore 10 presso la sede del progetto “Questa casa non è un albergo”, in via Genovesi 36 a Napoli.

 

All’evento, in memora di Giulia Cecchettin, e di tutte le vittime innocenti, parteciperanno i ragazzi delle scuole del territorio, accolti dai residenti ospiti della casa accoglienza.

 

Soap power: la trama

 

La storia vede come protagonisti gli ortaggi, intesi quali elementi naturali presenti in tutte le famiglie e su tutte le tavole. Un tema naturale che abbraccia anche i diritti dell’ambiente e del futuro sostenibile.

 

Il protagonista è il giovane Finocchio che scappa dal fetore delle cipolle, che portano la puzza del pregiudizio e della discriminazione. Sono un gruppo di bulli che agiscono in branco e seminano violenza.

 

Finocchio, dopo il suo coming out, viene cacciato di casa dai genitori che non accettano di avere un figlio “verdurosessuale”. Il riscatto del giovane Finocchio può esserci solo se la sua storia diventerà vicenda collettiva, di comunità.

 

Entra in una casa di accoglienza. Qui non si sente più solo e trova la forza per affrontare il mondo, contrastare i pregiudizi, sradicare le discriminazioni. Lo fa grazie ad una saponetta che fa di lui un supereroe in grado di fare la rivoluzione. Il finale a sorpresa è un inno alla speranza perché la luce alla fine vince sul buio e la giustizia può trionfare.

 

Il simbolismo degli ortaggi, ma anche la voglia di mettere in luce le eccellenze di un territorio, come quello campano, che da sempre produce qualità, una biodiversità che si traduca in una tavola accogliente, inclusiva, colorata e viva.

 

È il messaggio che arriva da Fruttapoli, una città ricca di contraddizioni, che prende spunto da Napoli per farsi metropoli universale.

 

 

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di Mariana Cavallone

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