Cardi e ginestre, papaveri e margherite e piccole orchidee selvatiche, che spuntano tra felci, bossi e betulle. Dopo la visita al più grande U-Pick Tulip Garden italiano, vi portiamo nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per regalarvi una delle più incantevoli e colorate fioriture di primavera: la Valle delle Orchidee.

 

 

Ibridi – Ecomuseo della Valle delle Orchidee e delle Antiche Coltivazioni

 

 

Valle delle Orchidee: pronti a partire?

 

 

Lungo il percorso di tredici chilometri che dal centro storico di Sassano – in provincia di Salerno – conduce al Monte Cervati – la vetta più alta della Campania – le orchideespontanee assumono le più svariate forme e tonalità di colore. Piante di rara bellezza e in via di estinzione, che turisti ed amanti del trekking si limitano a fotografare: l’orchidea selvatica è, infatti, una specie protetta ed è vietato raccoglierne i fiori. Perciò gambe in spalla e smartphone alla mano, pronti a partire?

 

 

Neotinea tridentata –
Ecomuseo della Valle delle Orchidee e delle Antiche Coltivazioni

 

Le orchidee selvatiche

 

 

Le orchidee selvatiche sono entrate nella vita dell’uomo attraverso le arti magiche e la medicina. Le raffigurazioni più antiche risalgono al 700 a.C. in Asia, ma il primo a classificare il fiore come orchis fu il botanico e filosofo greco Teofrasto intorno al IV secolo a.C. Nel Medioevo i fiori divennero i principali ingredienti di elisir d’amore e incantesimi di stregoneria. Nel XV secolo si diffuse, invece, l’uso alimentare della specie Vanilla planifolia, l’orchidea dalla quale si ricava la vaniglia, allora usata principalmente come energizzante.

 

 

Ophrys sicula – Ecomuseo della Valle delle Orchidee e delle Antiche Coltivazioni

 

 

Nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni – secondo i lavori di Nicola Di Novella, geobotanico e naturalista del posto – si trovano ben 254 entità di orchidee selvatiche, di cui 184 nel solo Comune di Sassano. Dalla massiccia concentrazione di esemplari in quest’area di 47 kmq, ad un’altitudine che varia dai 420 ai 1200 metri, nasce la Valle delle Orchidee.

 

 

Ophrys tenthredinifera – Ecomuseo della Valle delle Orchidee e delle Antiche Coltivazioni

 

Quando visitare la Valle delle orchidee

 

 

Il periodo migliore per visitarla è tra Aprile e Maggio, quando le fioriture sono più numerose. Il luogo è facilmente accessibile a persone di tutte le età e con difficoltà motorie grazie alla presenza di specifici percorsi privi di barriere architettoniche.

 

Gymnadenia conopsea – Ecomuseo della Valle delle Orchidee e delle Antiche Coltivazioni

 

 

Le orchidee selvatiche sono però piante molto piccole, difficilmente distinguibili dalle graminacee dei prati per l’escursionista distratto. Ecco perché – oltre che per una maggiore sicurezza – è consigliabile seguire percorsi di trekking opportunamente segnalati ed affidarsi ad una guida esperta.

 

Trekking nella Valle delle orchidee

 

Ogni anno, il Comune di Sassano organizza una rassegna naturalistica che prevede appuntamenti scientifici e culturali, con la partecipazione di studiosi e accademici provenienti da ogni parte d’Italia, ed ancora spettacoli dal vivo, degustazioni di prodotti locali ed escursioni.

 

Dactylorhiza sambucina – Ecomuseo della Valle delle Orchidee e delle Antiche Coltivazioni

 

In particolare, l’itinerario della Valle inizia dalla fontana con tre mascheroni in pietra nel centro storico del paese. Lungo il percorso sorge l’“Ecomuseo della Valle delle Orchidee e delle Antiche Coltivazioni”, dove è possibile visitare diverse collezioni di semi antichi e mostre di piante, di etnobotanica e fitoterapia.

 

Dopo aver attraversato cinque stazioni di osservazione di orchidee si giunge alla “Piscina del Brigante”, a quota 1175 metri. Qui si conclude la nostra gita in una delle oasi naturalistiche più suggestive e singolari d’Italia.

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di Mariana Cavallone

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