Ph di Alice G. Dal Borgo per https://soulfoodforestfarms.it/
Milano, città sostenibile, rigenera legami, territorio e stili di vita

Abbiamo la necessità di avere parole, esperienze di speranza, di comunità, di condivisione del bello fuori e dentro di noi.

 

Troviamo questi messaggi positivi grazie ai docenti Prof. Paolo Inghilleri, docente di Psicologia sociale, ambientale, transculturale Università Statale di Milano, grazie alla prof.ssa Alice Giulia Dal Borgo: Presidente del Corso di laurea in Scienze umane dell’ambiente, del territorio e del paesaggio presso il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali – Facoltà di Studi Umanistici, Università degli Studi di Milano , ospiti a Villa Arconati di Bollate (Milano) nell’ambito del progetto agenda 2030.

 

Conferenza “Agenda 2030” Villa Arconati
Quanto è ancora possibile credere nella sostenibilità di fronte ai cambiamenti climatici a cui tutti assistiamo?

“Una parola positiva da imparare e condividere è l’amore per i luoghi. E i luoghi sono amati se ci trasmettono emozioni. Più noi prestiamo attenzione al territorio in cui abitiamo più ne traiamo vantaggio non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto da un punto di vista psicologico. Il nostro benessere psico-fisico è frutto di questa interdipendenza.”

 

Ci dia, Prof. Inghilleri, un messaggio di speranza. Esempi concreti di rigenerazione.

“Il primo messaggio positivo è quello di considerare che la sostenibilità è insita nel Sapiens a livello genetico. Per la sua sopravvivenza amerà la natura e la cooperazione. La cooperazione si fonda sull’empatia e genera benessere. Ne è un esempio Brunello Cucinelli e la sua comunità della moda, nota per la produzione di maglieria pregiata in cashmere, nata e sviluppattasi nel borgo medievale di Solomeo (Perugia).”

 

La bellezza salverà il mondo, se il mondo salverà la bellezza.

 

Così dichiara Brunello Cucinelli che riceve il premio “Designer of the year” conferitogli dall’importante rivista di moda britannica “GQ” a conferma del suo costante impegno umanistico come stilista, imprenditore e per diversi progetti di umana sostenibilità.

“Credo nella qualità e nel bello del prodotto artigianale; penso che non possa esservi qualità senza umanità.”

 

Milano città sostenibile ha messo al centro l’uomo e il suo benessere, in modo particolare nelle zone agricole rimaste.

“Sono 50 anni che si parla di sostenibilità, ma si deve agire per rigenerare. Bisogna imparare a restituire ciò che è stato sottratto in natura dopo anni di spoliazione. I margini urbani sono sempre interessanti” dichiara la prof.ssa Dal Borgo.

 

“Si prenda, per esempio il Parco Milano Sud dove è nato il primo asilo nel bosco, il primo biolago di Milano. Verso Chiaravalle, oltre l’abazia, troviamo un sistema di rogge, la presenza di cascine, interventi di agroforestazione che hanno incrementato la biodiversità.

La coltivazione orticola, poi, restituisce alla terra un equilibrio e rigenera il benessere psichico e la relazione empatica con chi condivide la stessa passione, favorendo l’incontro di più generazioni.”

 

Come può avvenire il confronto generazionale tra persone che hanno vissuti diversi?

“E’ la terra che richiama- risponde la prof.ssa Dal Borgo, e aggiunge- Milano città sostenibile è una realtà. Si sta bene se si esce dalla scala individuale e si procede verso quella della comunità, del gioco, del teatro, dell’arte che incontra la natura in questi spazi rigenerati.”

 

E nei margini della Milano del nord-ovest, nel Parco delle Groane? Un bosco per amico anche se in molti tratti il parco necessita ancora di cure e tutela.

 

Gaiamente – L’Asilo nel bosco
A Cesate nell’azienda, che prima era un agriturismo, sono sorte due realtà di tutto rispetto: un asilo nel bosco “Gaiamente” e un ristorante Gourmet: “Gandula”.

“Abbiamo rilevato l’attività nel 2013″, dichiara Maddalena Picozzi che con il suo compagno, chef estroso, raffinato e riservato, ha sfidato abitudini radicate e pandemia.

 

“Abbiamo scelto un nome per il ristorante che provenisse dal dialetto locale e che ci rappresentasse scherzosamente”, continua Maddalena.

Cosa significa esattamente Gandula?

“Gandula indica un giovane un po’ stupidotto, o furbetto. Per questo come logo la scelta delle oche. Il palato raffinato troverà qui la semplicità del luogo immerso nella natura”.

 

“Gandula” cibo e natura – Ristorante
Infatti, si sottolinea Cibo e Natura, perché?

L’alimentazione è ovviamente connessa alla natura. Crediamo nella scelta di ingredienti stagionali e prodotti di qualità, per un piacere che sia sano. I nostri clienti ci scelgono anche per l’armonia che l’ambiente umano e il parco insieme creano.

 

Legami rigenerati con l’ambiente ed empatia. Si potrebbe riassumere così la vostra attività?

 

Sì, innanzitutto l’attenzione alla persona, ma anche l’utilizzo consapevole, e non sfruttamento, sia del luogo che dei prodotti.

 

Rigenerare territorio e legami, il Gandula un buon esempio di Milano città sostenibile.
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di Barbara Avanzini

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