Venerdì 22 dicembre Giordano Bruno imputato d’onore é stato processato e assolto ad Ascea.
“Non e’ la materia che genera il pensiero, e’ il pensiero che genera la materia”.
La rievocazione storica rientra nell’ambito della quattordicesima edizione dei Processi alla Storia nati da un’idea di Marco Fimiani.
Il processo
Ha presieduto il Tribunale del Popolo la dottoressa Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli.
Giudici il professore Vincenzo Maiello, professore di diritto penale all’Università Federico II di Napoli, la dottoressa Ottavia Urto, magistrato del Tribunale di Catanzaro, il dottor Tullio Morello, magistrato componente del CSM, relatore l’avvocato Gilda Ferri, avvocato del foro di Napoli.
Pubblico ministero l’avvocato Domenico Nicolas Balzano, vice presidente UCPI, difensore Maurizio Cambi, professore di Storia della filosofia all’Università degli Studi di Salerno.
Consulente del Tribunale il professore Gianfranco Nappi, fondatore della rivista Infiniti Mondi.
Gli interpreti
Il dottor Nicola Graziano, magistrato componente del CSM, ha interpretato Mocenigo, don Gianni Citro, parroco di Marina di Camerota ha interpretato Giordano Bruno.

“Avete più paura voi di pronunciare questa sentenza piuttosto che io di riceverla”.
Così aveva detto il filosofo nolano, il frate domenicano eretico condannato al rogo dalla Santa Inquisizione.
La rivisitazione storica ad Ascea delle ragioni dell’accusa e della difesa hanno portato all’assoluzione di Giordano Bruno.
Un evento all’insegna della cultura e della riflessione etica, filosofica e giuridica.
A conclusione del processo la premiazione dell’imprenditore cilentano Giuseppe Pagano.
All’iniziativa era presente il presidente della fondazione Alario, l’avvocato Marcello D’Aiuto.