È “Roba dell’altro Mondo” avere una bottega equo solidale da quasi trent’anni a Camogli, città di mare di quattromila abitanti?
Questa è l’insegna del negozietto di Annarita Quaranta, attiguo alla Libreria Ultima Spiaggia, piccolo, ma ricchissimo di proposte allettanti, sempre a sostegno di lavorazioni artigianali, rispettose dell’ambiente e della dimensione sociale.
I manichini esposti sui gradini offrono un patchwork di buoni tessuti e modelli semplici e altamente eleganti.

Chi produce queste meraviglie della moda più lineare?
“Si tratta di un laboratorio artigianale di madre e figlia in provincia di Pavia, Lavgon, ed ora con un’apertura a Torino e vendite on-line-“ risponde Annarita che lavora sola nella sua bottega Roba dell’altro mondo.

Lei è originaria di Camogli?
“No, anch’io sono pavese. Mio padre è originario di Salerno, però. Sono laureata in filosofia e sensibile alla problematica della sostenibilità, ai temi ambientali, ma soprattutto al rispetto dei diritti civili. Che Camogli possa vantare una libreria e una bottega come la mia è senz’altro segno di civiltà.”
Chi sono i suoi clienti?
“Ho senz’altro i miei habitués e, lavorando tutto l’anno non soltanto con i turisti, ma anche con le “seconde case”, differenzio le mie proposte. Pertanto, oltre ad avere detersivi sfusi, prodotti equo solidali, procuro il “fresco” biologico sempre in ogni stagione.”

La bottega sembra essere una matrioska. Mi giro verso uno scaffale e trovo cereali, caffè, cioccolato. Appesi a delle grucce campeggiano gonne, vestiti e chemisiers in un bell’armadio a vista. Libricini di stoffa per bambini, cuciti e naturali, appaiono sugli stipiti d’ingresso.
Si vive all’aperto al mare. Così una mensola e uno scaffale sono collocati all’esterno sotto la finestra. Piccoli oggetti e meravigliose pentole, come all’interno, vi sono esposte.
Sono terrecotte queste?
“In realtà sono di argilla e pietra refrattaria. Sono spagnole. Nessun materiale tossico aggiunto” risponde Annarita Quaranta.
A destra, entrando, borse di tessuto di vivaci colori verdi, viola, arancio, rosse attraggono la mia attenzione.
E le borse?
“Sono una mia creazione: Altre borse così come i portafogli e i portamonete”.

Dietro la postazione ufficiale di Annarita Quaranta vi sono mongolfiere in ceramica che decorano l’ambiente e che sembrano spiccare il volo nella creatività della padrona di casa.
“Artigianato locale” conferma Annarita

Perché intraprendere una simile attività con una laurea in filosofia?
Mi è stata proposta dopo avere fatto volontariato in Etiopia, appena laureata. Volevo restare nel campo del sociale. Credo fermamente nella compartecipazione e nella difesa dei diritti umani. Siamo tutti interconnessi e il nostro pianeta ha bisogno della nostra azione.
I giovani più attenti degli adulti?
Sì, a mio avviso. C’è speranza. La tematica ambientale è concreta. L’urgenza è sotto gli occhi di tutti, è più vicina alla loro sensibilità.
È bello vedere entrare in bottega ragazzi e ragazze che chiedono, s’informano.
Non è esagerato, dunque, insignire Roba dell’altro mondo dell’epiteto di giovanissima. Una delle poche realtà di imprenditoria femminile nel settore del commercio equo solidale senza essere un’associazione.