Natale è indubbiamente la festa più attesa dell’anno e molti Paesi in Europa lo si festeggia in maniera assai suggestiva.

Babbo Natale vive in Lapponia

La residenza ufficiale di Babbo Natale è in Finlandia, precisamente nella città di Rovaniemi, capoluogo lappone. Andiamo a scoprire insieme alcune delle tradizioni natalizie europee partendo proprio dal Nord Europa.

I finlandesi, come in molti paesi scandinavi, addobbano l’albero il 23 dicembre (la “piccola vigilia”) e il 24 è tradizione fare la sauna con tutta la famiglia e andare a trovare i propri defunti al cimitero dove verrà accesa una candela. Candele accese anche in casa e sul tavolo della sera della vigilia, dove si riunisce l’intera famiglia in attesa della mezzanotte.

La Santa Lucia Svedese

In Svezia si inizia a festeggiare il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. La tradizione (importata dall’aristocrazia del Settecento) vuole che la mattina del 13, la figlia maggiore di ogni famiglia indossi una tunica bianca con una fascia rossa in vita e sul capo una coroncina di tessuto verde con sette candeline intrecciate. Una volta pronta, porterà la colazione alla famiglia che è ancora a letto a riposare. Durante la giornata, tutte le ragazze scendono in strada danzando e cantando, mentre i bambini vestiti da paggi e folletti, distribuiscono i Lussekatter (dolcetti allo zafferano e uvetta a forma di S).

In Norvegia si nascondono le scope di casa

Il giorno della Vigilia di Natale i norvegesi mettono sottochiave tutte le scope che hanno in casa. In questo modo impediranno a streghe e spiriti maligni di rubarle e andare in giro a fare danni.

Oltre a nascondere le scope, anche in Norvegia come in Svezia, si appende sulla porta di casa una corona e una stella ad ogni finestra. Davanti alla casa, invece, come simbolo di buona sorte e prosperità, vengono messi fasci di grano e un caprone in paglia (lo Julbock, il “caprone di Natale”, ormai sostituito da Babbo Natale, che un tempo portava i regali ai bambini).

La mandorla danese che porta fortuna

In Danimarca, a Natale, si trovano un po’ ovunque ghirlande fatte con rami di abete.

La cena di Natale inizia alle ore 18 e si conclude servendo a ciascuno dei commensali il tradizionale Risalamande, un budino di riso con salsa alla ciliegia che nasconde una mandorla intera: il fortunato che la trova riceve in premio un maialino portafortuna fatto interamente di mandorle.

Per tradizione, a fine pasto, il papà aggiunge all’albero bandierine danesi  e cuoricini rossi e bianchi (i colori della Danimarca) e accende alcune candele.

Scendendo verso sud, e lasciando da parte le coltri nevose e i suggestivi “lumi di candela”, il Natale inizia a lasciare da parte il bianco candido e a “colorarsi” un po’ di più, anche nelle sue tradizioni.

Spagna e Portogallo travolti dal colore e dalla dolcezza

Il Caga Tió è un’usanza natalizia diffusa, in particolare in Catalogna. Il Tió de Nadal, è rappresentato da un ceppo di legno su cui sono dipinti gli occhi, il naso e una bocca sorridente. Ogni anno, a partire dall’8 dicembre, i bambini gli danno da mangiare e lo curano.

Il giorno di Natale iniziano a prenderlo a bastonate per indurre la defecazione dei regali che Tió porta dentro.

In Portogallo alcuni borghi della provincia di Bragança sono animati dalla Festa dos Rapazes. I ragazzi non sposati si riuniscono nella Casa da Festa per decidere il da farsi durante le celebrazioni dietro l’occhio attento dei cosiddetti “maggiordomi”.

 

Tra le più simpatiche e pittoresche tradizioni natalizie europee, quella propria della Repubblica Ceca è molto divertente.

Il giorno di Natale, le donne single si posizionano di spalle verso l’uscio di casa e lanciano una scarpa. Se quest’ultima atterra con la punta rivolta verso la porta, ci saranno nozze nel prossimo futuro della ragazza.

La scarpa è protagonista anche nei Paesi Bassi, in Islanda e in Francia.

In Belgio i festeggiamenti per il Natale cominciano il 6 dicembre, il giorno di San Nicola (Sinterklaas). La sera prima i bambini lasciano le proprie scarpe fuori dalla propria camera da letto. Se sono stati bravi, il mattino dopo troveranno dentro alle scarpe un dolcetto, se sono stati cattivi ci troveranno un pezzo di carbone. Un anticipo di quello che vivranno i nostri bimbi, un mese esatto dopo i loro amici olandesi.

In Islanda, fin dall’inizio del mese di dicembre, i bambini mettono sul davanzale della finestra della loro casa una scarpetta. Se durante l’anno si sono comportati bene, riceveranno il regalo che hanno chiesto, se invece sono stati cattivi riceveranno, in questo caso, una patata.

Nel nord della Francia Père Noël fa visita ai bambini sia il giorno di San Nicola sia il 25. Spesso è accompagnato da Père Fouettard, che deve ricordargli chi è stato buono e chi cattivo. I bambini lasciano le loro scarpe vicino al camino e l’indomani le ritrovano riempite di frutta, dolci e regalini vari.

Insomma, che sia scarpa o che sia calzetta, meglio trovarci un dolcetto… e non uno scherzetto (ma questa è un’altra storia, un’altra tradizione).

Il giorno di Natale, alle ore 15, molti inglesi si riuniscono intorno alla televisione per guardare la Regina che tiene il suo discorso di Natale alla nazione. Il discorso di Natale si tiene sempre alle 3 del pomeriggio, dato che viene trasmesso ai vari paesi del Commonwealth, tra cui Australia, Canada, India, Kenya e Sud Africa, e questo è l’orario migliore per poterlo trasmettere a tutti i paesi dell’impero.

Quest’anno, dopo più di 70, sarà il primo Natale senza Queen Elizabeth ll e sarà il nuovo re King Charles lll ad augurare buone feste ai suoi sudditi.

In Irlanda la tradizione vuole che si lasci una candela alla finestra della propria casa durante la vigilia di Natale. L’usanza prevede che ad accenderla sia il membro più giovane della famiglia e a spegnerla una persona di nome Maria (la candela aiuta Giuseppe e Maria durante il loro peregrinare).

Grazie alle candele irlandesi, arriviamo a parlare della Natività, che da noi in Italia si trasforma in presepi più o meno grandi e più o meno ricchi di particolari. Assieme all’albero, il presepe fa parte delle nostre tradizioni. Più presente al sud (anche grazie a Don Luca Cupiello) rispetto al nord, esso viene “celebrato” ogni anno a Napoli, in via San Gregorio Armeno, sede dei più bravi artigiani presepiali, che si divertono a sovvertire la tradizione inserendo di volta in volta personaggi della tv, della politica e dello spettacolo tra Magi e pastori, tra comete e zampognari.

Gambardella pastori

Chiudiamo la carrellata delle tradizioni europee più bizzarre del  Natale, con i Krampus austriaci: esseri demoniaci con corna caprine e vestiti laceri che, durante le notti delle feste natalizie, vanno in cerca di bambini cattivi per punirli delle loro azioni.

San Nicola, posto su un carro, cerca di cacciar via i mostri e convincerli a lasciar stare i bambini, ma al tramonto è costretto a ritirarsi e così i Krampus sono liberi di scorrazzare e compiere le loro azioni. Questo accade durante le sfilate dei Krampus, che si svolgono in Austria, ma anche in Baviera e nel nostro Trentino Alto Adige.

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di Marianna Addesso

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