Solo oggi, a cinque giorni dalla scomparsa,

riesco a scrivere della morte improvvisa e inattesa, in fondo la morte è sempre così improvvisa e inattesa, del noto sindacalista Rolando Scotillo.

Non ci riuscivo, non ci credevo.

Erano tante le battaglie che portava avanti e avrebbe dovuto avviarne tante altre.

Non era possibile che se ne fosse andato.

Rolando Scotillo ci ha lasciato sabato 22 luglio poco dopo le 22.00.

Non ho frequentato molto Rolando, ma gli volevo bene dai tempi del liceo.

Di poco più grande di me era, come me, rappresentante d’istituto del liceo scientifico “A. Gallotta” di Eboli.

Lui in quinta io in seconda superiore.

Eravamo tanto diversi, ma anche tanto simili.

Lui risoluto e di destra, io riflessiva e di sinistra.

Quanti consigli, quanti incoraggiamenti mi dava.

Eravamo giovani e ricchi di sogni, di aspettative.

Il suo temperamento lo contraddistingueva sempre.

Voleva la giustizia a partire dalla scuola.

Gli scioperi al liceo “A. Gallotta”

Volevamo la giustizia e i servizi per gli studenti.

Ricordo le lunghe trattative con il preside Lania per quel garage adibito a palestra e tutti gli scioperi che ne conseguivano.

Inutili le pur legittime constestazioni

del dirigente:”Non dipende dalla scuola,

ma dalla Provincia”.

Il liceo allora era in via Juri Gagarin a due passi dalla piazza.

Indimenticabili le nostre conversazioni politiche mattutine sul marciapiede del palazzone pochi minuti prima e pochi minuti dopo lo squillo della campanella.

Eravamo rappresentanti d’istituto e i prof ci consentivano qualche minuto di ritardo.

Segretario generale di Fisi Sanità

L’ho ritrovato tanti anni dopo, lui sindacalista, io giornalista.

Abbiamo collaborato per un po’ con lo stesso affetto ma sempre, da posizioni politiche divergente, con affetto e solidarietà.

Ci ha lasciato troppo presto

Ora che Rolando è in paradiso mi sento più povera e più povera e’ la città di Eboli, la Piana del Sele, l’ospedale, la sanità per i quali tanto si spendeva.

Addio Rolando.

Ci rivedremo in paradiso, lì, forse, non avremo ragioni per scioperare.

Sentite condoglianze alla moglie, ai figli e ai parenti tutti

stampa

di Ornella Trotta

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