Internati ebrei a Campagna, foto tratta dal sito del Museo della Memoria

di Marcello Naimoli *

Giovanni Palatucci, a Campagna il Museo della memoria e della Pace

Campagna – Il Museo Itinerario della Memoria e della Pace “Giovanni Palatucci” è stato istituito nel 2008 per raccontare la singolare vicenda che la cittadina salernitana ha vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale quando, in seguito alle Leggi Razziali, si decise di istituirvi due centri di internamento per prigionieri politici ed Ebrei.

Giovanni Palatucci e Giuseppe Maria Palatucci

In questo contesto ambientale e storico si andò delineando quella che per vari aspetti amiamo definire “la storia diversa” di Campagna, caratterizzata dalla figura e dall’operato di Giovanni Palatucci, funzionario dell’ufficio stranieri della Questura di Fiume, e dello zio vescovo della città, Mons. Giuseppe Maria Palatucci. Il giovane funzionario di Polizia, d’intesa con lo zio vescovo, infatti, riuscì a salvare da morte sicura centinaia di Ebrei internandoli proprio a Campagna.

Scoperto dalla GESTAPO, il 13 settembre 1944, Giovanni Palatucci venne arrestato e trasferito nel campo di sterminio di Dachau dove morì “a pochi giorni dalla Liberazione.

Internati ebrei a Campagna, foto tratta dal sito del Museo della Memoria
“Giusto fra le Nazioni”

Nel 1990 lo Stato di Israele lo ha riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”, nel 1995 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” da parte del Presidente della Repubblica e, negli ultimi anni, la Chiesa Cattolica ne ha avviato il processo di beatificazione.

Il Museo che accoglie 

Nel Museo “Itinerario della Memoria e della Pace” (unico museo della memoria in Campania) è possibile ripercorrere la storia e l’operato di Giovanni Palatucci e dello zio vescovo, ma anche l’immensa umanità con la quale l’intera comunità di Campagna ha contribuito ad alleviare le sofferenze dei tanti profughi internati. 

L’itinerario della Memoria e della Pace, attraverso la ricostruzione delle ambientazioni storiche, la mostra permanente di pannelli fotografici e due sale emozionali, consente di ricostruire la storia della Shoah e di far conoscere “la storia diversa” di Campagna alle nuove generazioni; tutto ciò assume un’importanza ancora maggiore alla luce di un distorto revisionismo storico che tende a sminuire gli avvenimenti che hanno portato ad un passo dallo sterminio degli Ebrei in Europa. Infatti, estinta quasi del tutto la generazione che è stata protagonista di quegli eventi storici, si pone la necessità di trasferire alle nuove generazioni la prova certa dell’accaduto per evitare che egli errori commessi si possano ripetere.

Il bello é che il “Museo che accoglie” ha arricchito il museo con un percorso alternativo sviluppato con particolare attenzione agli utenti con disabilità sensoriali e cognitive e ai visitatori più piccoli.

La realizzazione del progetto ha, infatti, consentito di ottenere una fruizione alternativa che permette al visitatore ipovedente di essere accompagnato con idonei strumenti nella visita al Museo della Memoria.

L’intervento si adatta bene alle esigenze dell’utente diversamente abile e ai visitatori con disabilità cognitive e/o sensoriali proponendo un approccio del tutto innovativo, un ambiente accessibile e accogliente per tutti, in cui le informazioni sono fornite, su più canali contemporaneamente: Tattile, visivo, uditivo, testuale, simbolico.

Internati ebrei a Campagna, foto tratta dal sito del Museo della Memoria

Le planimetrie orientative tattili collocate all’inizio percorso, hanno reso accessibile ai visitatori non vedenti e ipovedenti la posizione delle sale e i temi trattati.

Le planimetrie inoltre sono utilizzate anche da visitatori normodotati. Nei nuovi pannelli è stata migliorata la leggibilità dei testi, aumentando la dimensione del carattere utilizzata e anche il suo contrasto con il fondo, inoltre essi siono arricchiti dai QR Code che rimandano a contenuti testuali di approfondimento.

Anche la guida cartacea, inclusiva di planimetria orientativa, fornisce in linguaggio semplificato e Braille in coordinato grafico alla comunicazione museale esistente. 

L’aggiunta di dispersione nell’aria di fumo e odori, ha reso l’esperienza di visita della sala emozionale più importante del museo plurisensoriale.

I cinque nuovi pannelli aggiunti alle sale presentano due tasti per l’avvio di un audio descrittivo in italiano e in inglese. Nella sala della sinagoga e nella camerata, l’esperienza di visita è resa più immersiva grazie alla presenza di due diffusori di essenze che riempiono l’aria di odori (incenso e mirra per la sinagoga – cuoio e tabacco per la camerata). 

Giovanni Palatucci, a Campagna il Museo della memoria e della Pace

*L’architetto Marcello Naimoli é il direttore del Museo della Memoria e della Pace

 

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