Remo Anzovino – cred. by Simone Di Luca

NAPOLI. È Remo Anzovino con il suo “Don’t forget to fly” il protagonista di uno dei main concert (eventi principali), sabato 14 ottobre, di Piano City Napoli 2023.

 

Che cos’è Piano City Napoli

 

300 pianisti, 100 eventi pubblici, 24 location e 33 house concert per una manifestazione giunta alla nona edizione. Nato da un’idea di Andreas Kern, Piano City Napoli è parte integrante del progetto “Napoli città della musica”, finanziato dal Comune di Napoli.

 

Remo Anzovino

 

Nato a Pordenone da genitori napoletani, un emozionato Remo Anzovino saluta il pubblico presente ricordando quanto, fin dal 700, Napoli fosse una delle città più importanti in ambito musicale.

Grazie a compositori del calibro di Gesualdo da Venosa, definito la “leggenda nera” per la sua storia personale, la città era ed è ancora fonte di ispirazione in ambito armonico.

Ed è anche e soprattutto da queste sue radici ispiratrici che parte la sua carriera, costellata da illustri collaborazioni che toccano ogni forma d’arte e d’intrattenimento.

 

Don’t forget to fly a Piano City

 

Il concerto ha avuto luogo presso la Basilica di San Giacomo degli Spagnoli  sita all’interno di Palazzo San Giacomo, che è sede dell’amministrazione comunale partenopea.

Con il suo Don’t forget to fly,

 

concept album nato come atto d’amore per il pianoforte, pensato e composto nella dimensione di un sogno si contraddistingue per leggerezza e luminosità

 

il M° Anzovino riesce a rendere le mura possenti e ricche di storia della basilica, la location perfetta per “librarsi in volo”.

 

Remo Anzovino – Don’t forget to fly

 

Attraverso i colori delle note di Anzovino, il pubblico può esplorare e finalmente liberarsi di qualsiasi zavorra. Raccoglie con gioia l’invito a non dimenticarsi mai di volare verso la luce.

Come in un sogno, i 12 movimenti che compongono l’album penetrano le tre navate, le quali accolgono senza contenere e ne traboccano senza arginare.

 

Che cos’è Don’t forget to fly:

Come un moderno sciamano, il compositore ci accompagna in uno strabiliante mondo delle meraviglie in cui si nuota nell’aria (Air Summer), si scopre che il cielo è un immenso prato di fiori (Sky Flowers) e ci si stende a riposare su un’amaca posizionata tra due nuvole (Between Two Clouds).
Il piano solo acquista la forza di un’orchestra e ci fa sentire con una raffinata sincope la pulsazione del cuore e il desiderio che prevale sulla paura (The Second Life Of Icarus), descrive attraverso una struggente ballata mediterranea la luce transitoria della luna, prima che svanisca nel giorno,
(Morning Moon), annulla la forza di gravità permettendoci di volare ad alta quota (No Gravity) si scatena nello strepitoso tango di un equilibrista (On a Tightrope), danza sulla coreografia di uno stormo di uccelli (Dance of Birds), è la voce di una foresta di alberi che adornano il cielo (Celestial Trees).

 

Remo Anzovino – Don’t forget to fly

 

Un crescendo emozionante, da gustarsi appieno a occhi chiusi, fino all’esplosione finale.

L’applauso arriva pieno e roboante e il pubblico saluta e ringrazia il M° Anzovino per avergli regalato un sogno. Un sogno che se nella prima parte si guarda con occhi da spettatore, giunge infine a rende ciascun astante unico protagonista del suo personale momento onirico.

 

Remo Anzovino – Don’t forget to fly

 

Un solo pianoforte che pare un’intera orchestra, per 80 minuti di leggerezza e libertà.

stampa

di Marianna Addesso

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