Chiude la Cilentana, disagi per i viaggiatori

 

di Egidio Marchetti

La notizia dell’interruzione della strada a scorrimento veloce Cilentana, resasi necessaria al fine di effettuare le verifiche tecniche e la pianificazione degli interventi di riparazione di un viadotto lesionato, rappresenta un brutto risveglio per i cilentani.
Il bello è che é come ripiombare in un passato, nemmeno tanto remoto, dove questo territorio appariva come un arcipelago di centinaia di borghi, distinti e distanti tra di loro, lontani anche più degli effettivi chilometri che separano un paese dall’altro, a causa di una viabilità contorta e datata, condizionata anche da un’orografia con sbalzi altimetrici, montagne, vallate, versanti scoscesi, colline.


La nostra Superstrada, nata come opera compensativa per non aver avuto il passaggio dell’autostrada, rappresentò il riscatto dall’isolamento, realizzando quella forma di avvicinamento e di coesione tra le aree interne, la fascia costiera ed i principali centri amministrativi, regalando finalmente un senso di comunità ai cilentani.

 

Questa interruzione, seppure gestita immediatamente con professionalità da parte di Anas, soggetto dotato di mezzi tecnici e di cospicue risorse finanziarie, aspetto che garantirà risposte risolutive, fornisce degli spunti di riflessione sullo stato dell’arte delle infrastrutture locali, dovendo indurre la classe dirigente ad agire, senza restare nel limbo del paradiso incantato, fatto di rassegnazione fatalistica e di indignazione postuma.

Occorre assolutamente agire chiedendo progetti e finanziamenti che completino quella rete viaria interna ed esterna, tale da garantire sempre la dignità, la sicurezza e la vivibilità degli abitanti in un’area grande come il Molise. Non si può pensare che, se si rompe un viadotto, si ripiomba nel Medioevo. Percorrere due o tre ore per raggiungere una scuola, un ospedale, un tribunale, non è più tollerabile, non è civiltà.


Penalizzando sempre più chi abita in questi luoghi, favorendo lo spopolamento e scoraggiando ancora di più chi potrebbe venire ad investire ed a vivere qui.

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