NAPOLI. Città di contrasti e passioni, Napoli si è trovata ancora una volta al centro di un vivace dibattito, questa volta innescato dall’ultima opera dell’artista francese JR.
Inaugurata ieri sulla piazza antistante il sagrato del Duomo, l’imponente installazione ha catturato l’attenzione scatenando un coro di perplessità e critiche tra i residenti.
L’inaugurazione ufficiale dell’opera ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali e religiose. Tra i presenti figuravano: Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli, Michele Coppola, Direttore Generale delle Gallerie d’Italia, Mons. Gennaro Matino, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Napoli e Padre Antonio Loffredo, Vicepresidente della Fondazione Napoli C’entro, oltre all’artista stesso.
Chi sei, Napoli?
L’opera di JR, intitolata Chi sei, Napoli?, è un progetto affascinante e complesso che si inserisce nella sua celebre serie “Chronicles”, già portata in città come San Francisco, New York, Miami e Kyoto.
Si tratta di un monumentale collage fotografico in bianco e nero installato temporaneamente sulla facciata del Duomo di Napoli. È composto da 606 ritratti di napoletani di diverse estrazioni sociali e culturali. Questi volti, fotografati con la stessa luce per garantire a tutti pari dignità, mirano a creare un dialogo tra il sacro e il profano, tra l’architettura antica e la carta fotografica moderna.
Il Concept dell’opera
I ritratti sono stati raccolti dall’artista tra novembre e dicembre scorsi. In quel periodo vennero allestiti dei corner “photobooth” in sette diversi quartieri di Napoli.
Chiunque passasse era invitato a partecipare. Tra i soggetti immortalati ci sono pizzaioli, pompieri, poliziotti, sacerdoti, scrittori, musicisti, turisti, studenti, nonne e persino il sindaco Gaetano Manfredi. Ogni partecipante ha scelto come essere ritratto e ha avuto la possibilità di raccontare la propria storia, sia in italiano che in napoletano.
Parallelamente all’installazione sul Duomo, le Gallerie d’Italia – Napoli ospitano una mostra che approfondisce il processo creativo dietro l’opera, mostrando fotografie, video, interviste e materiali inediti.
Praticamente il “dietro le quinte” del progetto.
Le polemiche
L’opera mira a rompere gli stereotipi su Napoli e a far luce sulle storie reali dei suoi abitanti. JR ha affermato che l’importante è sentire il punto di vista di tutti, e che l’arte pubblica deve generare discussione.
Tuttavia, l’accoglienza da parte dei napoletani è stata tutt’altro che unanime.
Fin dalle prime fasi di allestimento, i social media si sono riempiti di commenti perlopiù negativi. Molti residenti hanno manifestato un senso di estraneità nei confronti dell’opera, percependola come un’intrusione piuttosto che un arricchimento.
Le critiche si sono focalizzate sulla presunta mancanza di legame con l’identità e la storia del Duomo e della città stessa. Per alcuni, l’installazione appare come elemento privo di una reale connessione con il tessuto urbano e culturale di Napoli, già ricchissimo di simboli e significati.
“Non capisco il senso”, “Rovina la bellezza del Duomo”, “Cosa c’entra con Napoli?”
La percezione comune è che l’opera, pur potendo avere un suo valore artistico in contesti diversi, non trovi una risonanza autentica con l’anima partenopea e la sua gente.