NAPOLI. Si è svolta ieri pomeriggio, presso la sede dell’Associazione SUDD, la presentazione dell’ultimo lavoro editoriale di Pier Giorgio Ardeni: Le classi sociali in Italia oggi.

 

Le classi sociali in Italia oggi – La locandina

 

Grazie alle acute e precise riflessioni dei relatori Antonio Bassolino, Enrica Amaturo e Gianfranco Nappi, il simposio si è rivelato assai interessante e scevro da ogni retorica spicciola.

Il focus principale dell’opera verte sui cambiamenti sociali formatesi in seguito al crescente individualismo nato negli ultimi decenni. Dopo lo studio sulle classi sociali di Paolo Sylos Labini del 1974, in cui si evidenziava la nascita di un “vasto ceto medio, non più proletario e non ancora borghese”, il professor Ardeni riprende il discorso confutando il pensiero post labiniano secondo cui le classi sociali, in Italia, non esistono più.

Il libro manifesta la sensibilità di un intellettuale sulla chiusura di una parabola, quella dell’individualismo, sviluppatasi negli ultimi 30 anni.

Queste le parole di Gianfranco Nappi a introduzione della presentazione. Sia in ambito sociologico che politico,  esce fuori la volontà di ribellarsi alla crisi di fiducia nelle istituzioni e nella collettività. Ciò che ha colpito l’individuo e da cui, solo grazie alle relazioni, egli cerca di riemergere.

Cristallizzatesi le differenze tra le classi, dopo il ’68 e durante tutto l’arco degli Anni ’70, oggi si tende a voler “rifare squadra”. Si intuisce che il singolo individuo non può e non deve pensare di combattere alicuius inopia et solitudo per cambiare ciò che deve essere cambiato.

 

Le classi sociali in Italia oggi – la presentazione
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di Marianna Addesso

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