Stamattina nel Centro Polifunzionale Antica Volcei a Buccino, si è svolto il convegno dal titolo “Patrimonio culturale e tecnologie innovative nei processi di rigenerazione urbana nei centri storici”.

L’evento ha riunito esperti del settore, amministratori e ricercatori per discutere il ruolo delle tecnologie e delle metodologie innovative nella valorizzazione dei centri storici, con particolare riferimento alle realtà dell’area appenninica meridionale.

Un focus su Buccino

Il convegno ha messo al centro dell’attenzione il caso di Buccino, città in cui le strutture archeologiche dell’antica Volcei si integrano nel tessuto urbano e nella quotidianità dei suoi abitanti. È stato evidenziato come, grazie a un approccio orientato alla rigenerazione, sia possibile migliorare la qualità della vita nei borghi storici e rafforzare il loro ruolo come luoghi di memoria e cultura.

La giornata è stata suddivisa in due sessioni principali, che hanno visto il contributo di esperti provenienti da diverse discipline.

La mattinata si è aperta con interventi dedicati alla conoscenza del territorio e ai valori culturali. Sabatino Ciarcia, geologo dell’Università del Sannio, ha introdotto la geologia dell’Alta Valle del Sele, fornendo una base scientifica per comprendere le peculiarità dell’area.

Paolo Galli del Servizio Sismico Nazionale ha offerto una prospettiva sul ruolo dei terremoti nella trasformazione dei centri storici, soffermandosi su Conza della Campania e Buccino come esempi di resilienza.

Giuliana Tocco Sciarelli, ex soprintendente archeologico, ha approfondito due casi di eccellenza nella preservazione del patrimonio storico dopo il sisma del 1980: Conza e Volcei. L’intervento di Stefano De Caro, già direttore generale dell’ICCROM, ha chiuso la sessione, evidenziando il ruolo delle comunità nella tutela dei valori culturali.

Nel pomeriggio, l’attenzione si è spostata sulle tecnologie e le strategie innovative per il rilancio dei centri storici.

Pasquale Belfiore, presidente della Fondazione Annali dell’Architettura, ha illustrato un piano di gestione per i centri storici minori, sottolineando la necessità di interventi mirati.

Rosaria Villani e Anna Terracciano, dell’Università di Salerno, hanno condiviso un’esperienza di rigenerazione urbana partecipata, mostrando come il coinvolgimento delle comunità possa trasformare lo spazio pubblico.

Nicola Masini, dirigente del CNR, ha presentato approcci innovativi per la conservazione e il monitoraggio di contesti archeologici.

Infine, Francesco Gabellone del CNR NANOTEC ha introdotto tecnologie emergenti per la comunicazione museale, fornendo esempi pratici di applicazione.

Una visione innovativa per i centri storici

L’incontro ha sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare per affrontare le “distorsioni” culturali e sociali che hanno portato all’abbandono dei centri storici.

Tra i temi discussi, il restauro conservativo, le nuove tecnologie per la comunicazione museale e la creazione di parchi archeologici integrati.

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di Ornella Trotta

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