VALLO DI DIANO. Anche la moda può essere un potente strumento di cambiamento sociale. Ylenia Di Filippo, giovane stilista del Vallo di Diano, sorprende con i suoi turbanti unici, nati dall’incontro tra solidarietà e design innovativo.

È grazie a lei e alla sua direzione artistica che il laboratorio di sartoria Progetto Sveva, nato nel 2017 nell’ambito del SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) e dedicato alla memoria di Sveva Ferraioli), rinasce dopo lo stop dovuto alla Pandemia.

 

 

 

 

Venerdì scorso, presso l’Auditorium “Attilio Cirillo” di Atena Lucana, si è svolta infatti la sfilata della nuova collezione dei turbanti realizzati da donne migranti a beneficio di pazienti oncologiche.  Per il secondo anno consecutivo, realizzatrici e fruitrici dei particolarissimi copricapo hanno sfilato assieme, in un abbraccio solidale che ha riempito di colore e speranza l’intera sala.

 

 

 

Ideatrice della collezione la stilista Di Filippo, che non solo ha scelto personalmente i tessuti, ma ha anche insegnato alle ragazze della cooperativa Il Sentiero a realizzarli.

 

Ylenia, ci racconti un po’ di lei

 

Mi chiamo Ylenia Di Filippo, laureata in “Culture e Tecniche della Moda” presso il Campus di Rimini (Università di Bologna).

 

Ylenia DI Filippo – Profilo IG

 

In seguito mi sono specializzata in “Modellistica e Sartoria”, sia artigianale che industriale, all’Accademia di Moda e Design di Maria Mauro a Napoli.

Ho partecipato a diverse competizioni: il concorso “Moda all’ombra del Vesuvio” organizzato dalla Confartigianato Imprese Napoli insieme con l’Associazione “Piazza di Spagna” e il “Manichino d’oro” organizzato dall’Accademia Nazionale dei Sartori.

Sono stata anche tra i concorrenti del Reality and Fashion show  for designer di Emanuele Sicignano, dove ho vinto il premio “Sartorialità”.

 

 

Qual è il suo approccio al fashion design?

 

L’industria della moda è una delle più inquinanti al mondo: ho dunque deciso di cambiare rotta, cercando di ridurne l’impatto ambientale. Confeziono gli abiti che creo  con tessuti di deadstock (rimanenze di magazzino); riutilizzando questi materiali, si risparmiano preziose risorse che altrimenti andrebbero sprecate. In questo modo si abbatte notevolmente l’emissione di carbonio e si supporta un modello di produzione più sostenibile.

Per ora lavoro su commissione, realizzando abiti su misura disegnati esclusivamente per il cliente. Sempre su richiesta pratico l’upcycling dando nuova vita a capi che non vengono più indossati.

Sogno di realizzare una mia collezione, per diffondere una moda etica e sostenibile che va contro il fast fashion e l’acquisto compulsivo. È importante che il consumatore capisca l’impatto che le proprie scelte di acquisto possono avere sull’ambiente e sulla società.

Ho lavorato come modellista di camiceria e collaboro con la cooperativa sociale Il Sentiero come insegnante di sartoria.

Da poco ho aperto il mio laboratorio di sartoria “Myra Laboratorio Sartoriale”.

 

 

Dalla collaborazione tra la giovane fashion designer e la cooperativa Il Sentiero si sviluppa il progetto Sveva che anche quest’anno ha saputo unire sostenibilità e inclusione nel segno della moda e del colore.

Quasi tutti i turbanti che hanno sfilato il 29 novembre scorso saranno destinati all’Associazione Crescere in rosa di Ascea, fondata e presieduta dal professore Antonio Santoriello.

Presente alla serata il Consigliere Regionale Tommaso Pellegrino, Dirigente Medico di Chirurgia Generale e Oncologica presso l’Università Policlinico “Federico II” di Napoli, da sempre impegnato a migliorare la qualità dei servizi sanitari della Regione Campania.

 

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di Marianna Addesso

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